Locali

Locali della Società di Camporegio

All’atto della fondazione, nel 1880, la Società ebbe sede nelle stanze della Contrada del Drago, ma non sono disponibili documenti circa l’esatta collocazione. Il 2 luglio 1881 la Società di Camporegio prese in affitto un nuovo locale in via del Paradiso; appena in tempo, visto che nell’agosto di quell’anno il Drago uscì vittorioso dalla Piazza. In via del Paradiso, dunque, per ben 130 anni i Dragaioli hanno vissuto intensamente la loro attività contradaiola fino al maggio 2011, quando sono stati inaugurati i nuovi locali dietro la Basilica di San Domenico.

Negli anni del secondo dopoguerra si succedettero molte disquisizioni relative all’affitto dei locali ad enti esterni, vista la necessità di reperire introiti. La soluzione giunse nel maggio del 1963, a seguito della costosa vittoria del 2 luglio 1962, attesa da ben 17 anni; vennero infatti installate delle slot machine, che innalzarono notevolmente la frequenza giornaliera all’interno della Società. Questo immediato successo permise di comprare un nuovo televisore e, qualcuno dice, anche la vittoria dell’agosto 1963. Sempre sull'onda del gioco d’azzardo, nel 1969 venne inaugurato il rito della tombola, destinato ad interrompersi quasi 30 anni più tardi, nel 1995 quando vennero meno sia la frequenza dei tombolai, sia la disponibilità dei Dragaioli a coprire i turni. Un’epoca stava finendo. Nel gennaio 1976, invece, Camporegio ospitò la prima edizione del “Diccelo!”, il gioco a quiz su Siena ed il Palio ideato da Enrico Giannelli, che si rivelò un grande successo. Tutt’oggi la Società continua ad essere il palcoscenico ufficiale dell’evento, che da anni riunisce sotto lo stesso tetto un pubblico gremito e appassionato di “esperti” di diverse Contrade. Il Camporegio fu anche luogo di ristorazione, che richiamò per anni studenti fuori sede e militari, con la gestione della cucina e del bar affidata a persone non appartenenti alla Contrada, ma negli anni ‘80 si consolidò sempre più la convinzione che i Dragaioli avrebbero potuto farcela da soli. Oggi la Società è per lo più interamente vissuta dai soci, che nel tempo hanno mantenuto o stravolto molte delle tradizioni passate al fine di creare un perfetto luogo dove riunirsi e sentirsi parte di una (grande) famiglia.

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