La ricostruzione
Il primo Consiglio Direttivo della risorta Società di Camporegio si insediò il 7 Gennaio 1948 e risultò così composto:
Presidente: MARIO CALAMATI
Vice Presidente: MUZIO MASSONI
Consiglieri: VICO CONSORTI e ENRICO LORENZINI
Segretario-Bilanciere: LIO LONZI
Economo: OTELLO TOGNAZZI
Cassiere: RENATO CAMBI
Ispettori: LUIGI CAPPANNOLI e FAUSTO SANTINI.
Finalmente, nel gennaio 1948, la Contrada riottenne la disponibilità della parte principale degli immobili e l’8 marzo il Presidente Mario Calamati inaugurò i locali della nuova Società di Camporegio.
Lo Statuto del 1947 è arrivato pressoché integro fino al 9 marzo 1973, quando l’Assemblea di Camporegio decise di ampliare da uno a due anni il periodo di permanenza in carica del Consiglio Direttivo per farne coincidere la scadenza con quella delle cariche elettive della Contrada, che aveva apportato la stessa modifica ai propri Capitoli. Una successiva importante modifica risale all’ottobre 1985 e riguardò la composizione del Consiglio Direttivo e l’aumento da 9 a 11 dei suoi componenti: fu introdotto un secondo Vice Presidente, fu sdoppiata la carica di Segretario-Bilanciere, furono soppresse le cariche degli Ispettori ed aumentato da 2 a 4 il numero di Consiglieri. Il numero dei membri del Consiglio fu ulteriormente aumentato da 11 a 16 per l’aggiunta di 5 Consiglieri il 20 settembre 1993.
L’ultima revisione dello Statuto risale al 2003, con la soppressione di norme desuete e superate e la riformulazione di altre con espressioni più attinenti ai tempi. Tra le principali modifiche, vale la pena ricordare la cancellazione del ruolo dei Soci Aggregati, al quale un tempo, ora ampiamente superato, appartenevano (senza diritto di voto sia in sede di elezioni del Consiglio Direttivo sia in sede di Assemblea), i frequentatori abituali della Società non dragaioli; inoltre fu decisa l’eliminazione della norma che imponeva la presenza nel Consiglio Direttivo di almeno 7 membri della Sedia del Drago, ritenendosi la fedeltà alla Contrada assolutamente garantita senza bisogno di cautele statutarie.
Come risulta chiaramente dalla lettura degli Statuti e dei regolamenti prima ricordati, le ragioni che indussero i dragaioli a formare una associazione collegata alla Contrada, ma da questa distinta, furono principalmente quella di procurare degli introiti finanziari per concorrere alle spese, specialmente quelle per il Palio; al tempo stesso si intendeva offrire agli appartenenti qualche occasione di incontro anche al di fuori dei tempi canonici della liturgia contradaiola.
A questo fine ben si prestava l’organizzazione dei pranzi sociali e, successivamente, delle feste da ballo, delle tombole, e delle riunioni festive già regolamentate pochi anni dopo la fondazione. Solo in un secondo momento, nel 1892, almeno per quanto riguarda la Società di Camporegio, fu introdotta l’attività di mutuo soccorso che si realizzò in particolare nel sostegno dei soci ammalati attraverso l’erogazione di un sussidio giornaliero. Lo scopo era evidentemente quello di alleviare le difficoltà di persone che, in un tempo in cui non esistevano forme di tutela sociale, dovevano affrontare la duplice difficoltà di perdere reddito non potendo lavorare e di affrontare spese per la cura della malattia. Il sussidio giornaliero era di importo modesto, visto che ammontava a 0,50 lire, elevato a 0,80 lire dal 1 gennaio 1913. A quel tempo la quota sociale era stabilita in lire 0,60 al mese e il limite di spesa pro capite per il comune pranzo sociale era fissato in lire 3,50.
Le regole della vita associativa, come si è visto trattando dei vari articoli, erano minuziosamente dettagliate e tendevano a tutelare l’onorabilità del corpo sociale con severe sanzioni comminate sia per i comportamenti scorretti sia per gli eventuali danni di valore morale e materiale. Probabilmente non dovevano essere infrequenti i casi di personaggi inclini ad ubriacarsi o a menare le mani e per costoro poteva essere decretata anche l’espulsione. È questo un ulteriore e decisivo elemento di distinzione tra Contrada e Società, ed Enrico Giannelli nell’introduzione al capitolo V della mostra “Il territorio del Drago 1879-1979” organizzata in occasione del centenario della nascita della Società di Camporegio, scrive: “La Contrada non iscrive e non radia nessuno. Il popolo di una Contrada non è l’elenco degli iscritti in regola con il pagamento delle quote. Il termine esprime un concetto ben più ampio che comprende e riunisce generazioni che non si sono mai incontrate. La Società di Contrada è dunque uno strumento”. Per parecchi decenni la vita ordinaria della Società non subì particolari variazioni nelle finalità, nelle relative regole e nel modo di esplicarsi.